Patrizia SaoliniSi dice che siano i primi 30 secondi a determinare la prima impressione che ci facciamo quando incontriamo nuove persone. Ecco spiegato il motivo per cui oggi la tendenza ad investire sulla cura dell’immagine sia sempre crescente.

Sono le immagini lo strumento attraverso il quale oggi più che mai ci esprimiamo e comunichiamo. Proprio come la copertina di un libro, l’immagine e lo stile personale possono svolgere un ruolo decisivo nel comunicare chi siamo e di che pasta siamo fatti. Certo, non è sufficiente una buona copertina a farci guadagnare il successo, specie se non serve a introdurre contenuti validi e di sostanza.

Nell’ambito del lavoro accade la stessa cosa. Tra i requisiti che le aziende cercano con maggior frequenza c’è proprio lo standing, e anche negli annunci di lavoro succede spesso di trovare questa voce tra i criteri di valutazione dei candidati. Cosa si intende per standing e cosa c’entra dunque la carriera con lo stile?

Per standing ci si riferisce a quell’ensemble che definisce, attraverso caratteristiche fisiche e comportamenti, il nostro modo di porci, la prima impressione che trasmettiamo agli altri con i nostri atteggiamenti e con la nostra presenza fisica. Così lo stile personale, il modo di vestire e le scelte che si compiono nell’acquistare un capo d’abbigliamento vanno a costruire la nostra persona nel modo in cui a tutti è possibile entrare in contatto gli uni con gli altri in quei primi 30 secondi.

All’interno del contesto di lavoro è bene tenere in considerazione diversi fattori in grado di condizionare il nostro stile. Se ci muoviamo entro un ambito informale avremo modo di osare maggiormente con un abbigliamento eccentrico, oppure casual e “relaxed” – t-shirt, jeans e sneakers spesso sono la “divisa” di molti. Se invece siamo alle scrivanie o nelle sale riunioni di qualche azienda, sarà d’obbligo uno stile più rigoroso e formale con completi giacca e pantaloni, gonne pencil e camicie da abbinare a mocassini, scarpe stringate o décolleté.

Tuttavia per esprimere al meglio le potenzialità personali in fatto di stile, lo Style Coaching è il metodo più efficace che consente di organizzare e ripensare il proprio guardaroba. Rivolto ai professionisti che intendono iniziare un percorso di restyling personale nel look e nel lifestyle, lo Style Coaching porta a raggiungere una visibilità maggiore e una rinnovata fonte di energie positive, forza motrice per nuove opportunità di successo personale.

Il primo passo è quello di puntare sui pezzi che meglio rappresentano l’istante di vita in cui ci si trova, quei capi capaci di risvegliare l’energia del look per trasformarla in audacia e vitalità, due qualità fondamentali per valorizzare ed esprimere al meglio i tratti caratteriali che ci rendono unici.

Non è altro che il concetto di capo-chiave, e nella mia routine professionale, fatta di riunioni, incontri e viaggi, è indispensabile al fine di comunicare autenticamente il mio stile, integrandosi con criterio al look richiesto in queste circostanze formali. Il capo-chiave che indosso in questa foto è un baschetto di sequins che ho scelto per dare un accento glamour al mio outfit total black, un classico per l’ufficio.

Patrizia Saolini

Completo e camicia Dolce & Gabbana – baschetto MaxMara – sandali Giuseppe Zanotti – porta iPad Marc Jacobs