Sono volata a New York per intervistare Lubov Azria, il Direttore Creativo di BCBGMAXAZRIA Group, sul mood board della collezione BCBG P/E 2016, talmente accattivante da copiare già da subito!
L’incontro avviene a New York pochi giorni dopo le sfilate P/E 2016 di BCBGMAXAZRIA ed Hervé Léger che quest’anno, come sapete, compie ben trent’anni di attività.
Lubov mi riceve direttamente nello show-room di BCBGMAXAZRIA dove posso visionare i look appena andati in passerella, ispirati allo stile West Coast con contaminazioni della cultura sky e surfer tipiche della sua regione di residenza: la California.
Lei è una donna eccezionale, brilla davvero di luce propria, è outstanding, come direbbero gli americani e riesce a comunicarti la sua missione in maniera chiara e forte: fornire alle donne gli strumenti per distinguersi e per dare sempre il meglio di sé.
Patrizia Saolini: Come hai fatto a trasferire in una collezione metropolitana il look decontratto delle surfiste californiane?
Lubov Azria: Stavolta ho trovato l’ispirazione in famiglia, è stata una delle mie figlie che ha un negozio a Venice CA che si chiama Piece Collective a farmi da bussola per costruire il carattere della sfilata P/E 2016 di BCBGMAXAZRIA.
Lei ha uno stile veloce e fatto di strati, si veste senza pensarci troppo ma predilige pezzi di qualità, spesso artigianali, di quelli che fanno la differenza per il taglio originale e per i tessuti ricercati. Mi sono data dunque l’obiettivo di integrare il sound californiano, il sapore del mare e delle sfaccettature artistiche della nostra costa nella collezione di BCBG, pur essendo consapevole che le nostre clienti non surfano in città.
PS: Qual è il capo chiave della collezione?
LA: Il capo chiave è senz’altro il pantalone in tutte le sue declinazioni, dallo short alla gonna pantalone, è quel pezzo che puoi indossare con tutto, che sia una giacca pigiama o un gilet lungo. Partiamo dal presupposto che lo stile delle ragazze di Los Angeles ruota attorno al jeans, con il mio team creativo siamo dovuti partire proprio dall’evoluzione di questo capo che, nel bene o nel male, è il punto di forza della moda West Coast.
La particolarità del nostro pantalone è che riprende lo stile dei surfisti e non ha paura di osare i colori pastello o l’oro anche in città ed è decisamente senza costrizioni, pur esaltando la femminilità.
PS: Qual è la ricetta che suggerisci per distinguersi pur rimanendo eleganti?
LA: Per distinguersi nel campo della moda è necessario fare sempre qualcosa di diverso ma continuando a rispettare il proprio DNA e questo implica chiaramente la sfida di rimanere fedeli a se stessi mentre si effettua un cambiamento. La nostra donna di riferimento vuole stare bene con se stessa e godersi al meglio la sua giornata, mai uguale e non necessariamente chiusa in un ufficio. Quindi ci rivolgiamo a una figura che può sperimentare, senza paura di omologarsi o di sacrificare la propria creatività.
Ma proprio perché libera e senza pregiudizi, accontentarla richiede tanta ricerca e moltissima curiosità verso il futuro.
PS: In pedana da BCBG ho percepito una certa destrezza nello stratificare diversi pesi di tessuto, questo è tipico per sopravvivere agli sbalzi termici del clima californiano, è così?
LA: Sì, la parola d’ordine è diventata “stratificazione” ovvero quell’esercizio virtuoso di togliere e aggiungere al pantalone i vari cardigan, abiti e poncho di tutte le fogge per passare dagli impegni mattutini agli eventi serali indenni da colpi d’aria e raffreddori vari. Considerato che stratificare è un’arte ben sviluppata nella West Coast, non ci siamo fatti scappare il mood delle surfiste, regine dei “layers”, gli strati per l’appunto, molto versatile soprattutto se corredato da cappelli patchwork e scalda muscoli colorati.
La stratificazione è senz’altro strategica nelle mezze stagioni e la possiamo mettere in pratica già in questo periodo autunnale… Grazie Lubov per la dritta, la mettiamo in pratica a partire da ora!
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